Servizi Sociali e Nuovi Cortili - Nuovi Cortili - UNREGISTERED VERSION

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Servizi Sociali e Nuovi Cortili

Contesti

INTRODUZIONE

Obiettivi

Per un SERVIZIO SOCIALE il metodo dei "Nuovi Cortili" può favorire il perseguimento dell'obiettivo di s
viluppare una rete di micro-gruppi locali di persone/famiglie solidali (e in futuro di associazioni locali - frutto maturo del percorso) capaci:

  • di svolgere attività di mutuo-aiuto e di sostegno reciproco;

  • di attivarsi nel sostegno/inclusione/accoglienza di bambini, ragazzi, famiglie in difficoltà, operando in sinergia con i servizi (con vari livelli di collaborazione-propositività a seconda dei casi);

  • di stare in rete con altre realtà analoghe (Federazione Progetto Famiglia, Rete Bambini e ragazzi al Sud, Tavolo Nazionale Affido, …).


Linee di azione
L'esperienza ha evidenziato che le principali azioni che un SERVIZIO SOCIALE deve mettere in programma sono:

  • mappare, implementare e attivare la rete informale tra gli operatori promotori di solidarietà comunitaria (cd. "operatori pro-sociali") attivi nei vari territori;

  • cercare, formare, attivare le famiglie e persone con spiccata indole comunitaria e relazionale (cd. "famiglie natural aggregator");

  • aggregare micro-gruppi locali di famiglie solidali e avviare percorsi di solidarietà e mutoaiuto


Percorso di sintonizzazione.
Prima di avviare un qualsiasi percorso di promozione di Nuovi Cortili occorre approfondire tra gli operatori coinvolti la condivisione di alcuni elementi: dove vorremmo andare  (interazione sul piano dei significati, delle intenzioni e delle motivazioni); cosa vogliamo/possiamo fare insieme (obiettivi, azioni, tempi, risorse, ...); quale metodo di raccordo utilizzare, ...;  come formalizzare il rapporto, ... La chiarificazione di tutti questi elementi richiede che si inizi da un percorso di sintonizzazione preliminare.

Bricolage. Il lavoro di promozione "Nuovi Cortili" si pone, sotto vari aspetti, come percorso innovativo e sperimentale, specie per la varietà dei contesti geografici e istituzionali nei quali trova applicazione. La complessità con la quale ci si confronta è tale da rendere inapplicabile il classico approccio lineare (e alla connessa razionalità logico-analitica) che persegue obiettivi di efficacia ed efficienza conducendo gli interventi mediante i classici tre passaggi della progettazione, dell'implementazione e della valutazione (cioè il cd. lavoro di quality control del processo e del risultato). Appare più opportuno ricorrere ad un approccio "a bricolage", cioè ad un procedere per prove ed aggiustamenti, come quel marinaio che, non avendo una adeguata carta di navigazione completa e dettagliata, si trova costretto a navigare a vista, confrontandosi costantemente con chi è di vedetta. Ci si basa dunque su una razionalità pratica più che tecnico-scientifica, con un piano di lavoro che non potrà essere pre-determinato in maniera univoca e pienamente definita, bensì "solo" in forma ipotetica.

Quasi una "RicercAzione". Il tipo di percorso che si va ad intraprendere consiste quasi in una ricerca-azione. La comprensione della situazione, dei problemi, delle risorse, delle possibili soluzioni, ... cresce di pari passo con l'agire, in un processo di apprendimento di cui ogni operatore è diretto artefice. In quest'ottica il "governo" del percorso implica non tanto un trasferimento di conoscenze e di competenze dall'alto, quanto un interscambio professionale e culturale continuo. Vanno considerate attentamente le dinamiche relazionali e le forze sociali che aiutano o impediscono l'azione collettiva, in quanto si tratta di trasformare da un lato un sistema sociale complesso e, dall'altro, una prassi consolidata. Bisogna inoltre mettere in conto un aggiustamento periodico dei piani di intervento, mai dati una volta per tutte.



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Affido familiare
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Esperienza in corso
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Documento del CNSA
"Ripensare l'Accoglienza"
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