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L’interazione scuola -
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Circa tredici anni fa, una famiglia in difficoltà nell’assistere allo studio il proprio figlio di seconda elementare, dislessico, si rivolge alla Caritas parrocchiale di Semonte.
La persona preposta, molto determinata, non sapendo come affrontare il problema della dislessia, si rivolge a una insegnante esperta che accetta l’incarico.
Il volontario Caritas si preoccupa di acquisire capacità d’intervento con l’aiuto dell’esperta, informandosi sulla dislessia e partecipando a convegni sull’argomento. Il metodo di lavoro seguito consiste nell’avviare incontri di condivisione della situazione con gli insegnanti, con i genitori e con il parroco. Gli insegnanti della scuola sono disponibili sia perché vedono la soluzione del problema, sia perché c’è già collaborazione con il volontariato dell’"Associazione Semonte", che interviene a riparare guasti alle strutture dell’edificio scolastico quando gli enti preposti non possono farlo. I rapporti di collaborazione si intensificano per attività didattiche riguardanti il territorio e il laboratorio scientifico, arricchendo l’interazione scuola-
Con l’esperienza si vede che l’intervento efficace è di due incontri settimanali, anche perché il vero elemento di tenuta non è l’aiuto compiti ma l’istaurarsi di un rapporto di fiducia tra il volontario, la famiglia e gli insegnanti. Le famiglie accettano i consigli concordati con i volontari Caritas e il parroco.
Da subito si riconosce la priorità della famiglia o della scuola a seconda dei casi, mentre il volontario ha un ruolo di mediazione. La funzione del dialogo risulta strategica e l’atteggiamento dei volontari, spontaneo ma anche voluto, è di amicizia nei confronti dei soggetti coinvolti. Ci sono problemi di ricambio degli studenti operatori, ma le richieste fatte in parrocchia e nelle scuole superiori dagli insegnanti volontari permettono di andare avanti. Alcune famiglie ricevono a casa ragazzi da aiutare; volontari vanno nelle famiglie dei ragazzi favorendo quella condizione di fiducia e di amicizia basilare per ottenere risultati.
All’inizio le attività si svolgono presso i locali della parrocchia e poi, per motivi di spazio, nei locali del CVA "Y. Cernicchi"; quest’anno avremmo voluto riportare un gruppo di ragazzi in parrocchia ma il terremoto ce lo ha impedito.
La Caritas Diocesana ci ha assegnato un insegnante per allievi che richiedono particolare attenzione ed ha finanziato una lavagna interattiva di tipo Mimio (LIM) che serve per attività ludiche, complementari ai compiti e per consentire ai volontari l’acquisizione della conoscenza di nuove tecnologie. Altre iniziative stimolanti e coinvolgenti si delineano all’orizzonte.