7. Casa Famiglia della Carità - Nuovi Cortili - UNREGISTERED VERSION

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7. Casa Famiglia della Carità

Contesti > Parrocchie e Nuovi Cortili > Esperienze Familiari, Parrocchiali e Diocesane

Casa famiglia della Carità "Casa Betania"
Parrocchia di Albinea, Reggio Emilia

La parrocchia cui faccio riferimento è la parrocchia di Albinea, situata a circa 10 km dalla città, primissime colline dell’Appennino. Ha una popolazione di circa 1.300 abitanti, ceto medio-borghese, economicamente benestante. È una parrocchia che presenta un buon vissuto ecclesiale, senza eccessi o sussulti particolari, ma con una esperienza pastorale che potremmo definire discreta, adeguata.
Fui contattato da un gruppetto di 4-5 famiglie sensibili al discorso caritativo che chiedevano la possibile apertura di una "Casa della Carità" (esperienza nata nella diocesi di Reggio Emilia ad opera di don Mario Prandi, parroco di Fontanaluccia) o di una opera-segno che aiutasse la parrocchia ad essere più autenticamente cristiana. Il parroco condivideva totalmente le scelte che si operavano e le famiglie si ritrovavano assiduamente per pregare e riflettere; ci siamo incontrati tra di noi e, insieme, abbiamo esposto la proposta al Consiglio pastorale parrocchiale per condividere l’iniziativa; infine se ne parlò in una assemblea parrocchiale, aperta a chiunque fosse interessato. (...) Il cammino ha portato all’erezione della casa-famiglia della Carità "Casa Betania", dove sono accolte una quindicina di persone: handicappati, anziani soli, immigrati in gravi difficoltà, donne sole con bambini, ecc. Il clima e le modalità di convivenza sono improntati ad uno stile di vita famigliare. La casa è retta esclusivamente da volontari e da famiglie della parrocchia, attraverso alcune modalità: una famiglia della Parrocchia si trasferisce a Casa Betania, con i propri figli, per un periodo di circa tre mesi; al termine dei tre mesi viene sostituita da un’altra famiglia. Il ruolo è il coordinamento e tenere vivo il senso di famiglia nella casa. Fin dall’inizio, tre famiglie si sono dichiarate disponibili a tale rotazione. Oggi le famiglie in lista di attesa per questo servizio sono quindici. Ogni ospite della casa è assegnato ad un tutor esterno, della parrocchia, che si fa carico di tutti i bisogni della persona: lo accompagna dal medico, ne segue le terapie, lo accompagna in questura per i documenti, il permesso di soggiorno, la ricerca del lavoro. Insomma, cerca sbocchi per le varie situazioni.

(tratto dal testo "Parrocchia, territorio, caritas parrocchiale, pagg.179-191)



 
 
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