5. Diocesi di Torino - Nuovi Cortili - UNREGISTERED VERSION

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5. Diocesi di Torino

Contesti > Parrocchie e Nuovi Cortili > Esperienze Familiari, Parrocchiali e Diocesane

Famiglie solidali, famiglie più solide (Diocesi di Torino)

L’Ufficio Famiglia della Diocesi di Torino aveva, nel corso degli anni 1990, avviato due gruppi di riflessioni sull’affidamento e sull’adozione. In entrambe i gruppi, formati da famiglie affidatarie e da famiglie adottive, emergeva l’importanza di accompagnare e sostenere le famiglie in difficoltà senza allontanare, dove possibile, i figli.
Molte famiglie affidatarie riportavano le loro esperienze di rapporti di sostegno alle famiglie dei bambini/ragazzi che avevano in affidamento. Solo quando riuscivano ad avviare una relazione di "parità" tra genitori, si accelerava il ritorno a casa del figlio. Esse si facevano portavoce di quest’esigenza, cioè: anziché allontanare i  ragazzi, mettere a fianco della famiglia in difficoltà un’altra famiglia che possa sostenerla alla stregua dei nonni, fratelli, ecc. i quali aiutano il proprio familiare a superare i problemi.
Alcune famiglie, sia del gruppo degli affidatari, che del gruppo degli adottivi, riportavano esperienze di solidarietà con famiglie di bambini che frequentavano con i loro figli la scuola o il catechismo: vedere i loro bisogni, proporre aiuti quali fare i compiti con i loro figli, invitarli ad una gita, accompagnarli o prenderli dalla scuola, ecc. potevano osservare un miglioramento della situazione famigliare.
L’Ufficio Famiglia ha poi prodotto il testo: La famiglia solidale - a cura di Walter Danna e Giuseppina Ganio Mego – 2002 Effatà Ed., Cantalupa. In esso sono contenuti testimonianze e schede per i gruppi famiglia.
Il cuore del libro è contenuto negli elaborati dei diversi convegni e seminari che l’Ufficio Famiglia Diocesano ha svolto per promuovere il progetto. Ad ogni convegno erano invitati, come parte attiva, funzionari e/o assessore ai Servizi Sociali ed Educativi allo scopo di coinvolgerli nella riflessione e portarli ad una decisione.
Decisione che è avvenuta con la delibera del 4/11/2003 con la quale veniva approvato il progetto sperimentale "Dare una famiglia ad un’altra famiglia". Nella delibera successiva venivano indicate le associazioni ed organizzazioni che venivano coinvolte nella sperimentazione e che avevano proposto abbinamenti tra famiglie solidali e famiglie in difficoltà. Tra queste si legge: "Curia Metropolitana (Caritas Diocesana ed Ufficio Pastorale della Famiglia)"
I due Uffici Diocesani hanno da subito iniziato una stretta collaborazione. Entrambi sono attivi sui territori delle parrocchie diocesane. E’ naturale la loro collaborazione, così come dev’essere naturale l’impegno in comunione di ogni componente la comunità parrocchiale. E’ difatti logico che il sostegno solidale avvenga attraverso la prossimità, il vicinato.
La collaborazione con gli Uffici Diocesani, il Comune di Torino, il coordinamento dei servizi sociali situati nel territorio della Provincia di Torino, continua. Questo progetto sta difatti proseguendo. Necessita del cambiamento culturale indispensabile per la sua realizzazione. I servizi socio-sanitari del territorio devono entrare nella mentalità di un approccio preventivo all’aggravamento del disagio famigliare e minorile. Prevenzione che può concretizzarsi attraverso un sostegno ed accompagnamento delle famiglie in difficoltà; nel conservarla unita anziché separarla con affidamenti residenziali dei loro figli. Le persone, le famiglie che si candidano per l’affidamento familiare, vanno formate a questo  tipo di solidarietà, stimolate verso questa nuova formula di affidamento familiare.
Un incaricato a rappresentare la Diocesi di Torino e i suoi due Uffici è presente ed attivo ai "tavoli di lavoro sull’affidamento familiare" sia al Comune di Torino, alla Provincia di Torino e alla Regione Piemonte. Presenza forte per proseguire nella sperimentazione e avviarla nell’Unione dei Servizi ancora dubbiose.
Come Diocesi è stato prodotto il pieghevole "Famiglie solidali – famiglie più solide" quale strumento informativo e di sensibilizzazione.


 
 
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