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Sinergie tra parrocchia, servizi sociali, uffici diocesani e volontariato
(Parrocchia San Giulio d'Orta, Torino)
Partecipo da parecchi anni, a nome degli uffici diocesani Famiglia e Caritas, ai tavoli di lavoro sull’affidamento familiare e l’adozione del Comune di Torino, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte. Vengo quindi a conoscere come ai servizi arrivino sempre più situazioni familiari con difficoltà gravi e complesse per le quali è difficile dare un aiuto adeguato. La situazione denunciata dai Servizi Sociali ci fa notare come vi siano molte famiglie schiacciate dalla solitudine e disorientate di fronte alle difficoltà quotidiane. In molti servizi si sta sperimentando una forma di affidamento che affianca una famiglia ad un’altra famiglia che ha dei problemi. Questo tipo di sostegno si rivela sovente efficace e soprattutto preventivo di disagio più conclamato.
Desidero presentarvi la vicenda, svoltasi nella Parrocchia di San Giulio d'Orta, di una donna, abbandonata dal marito, e dei suoi bambini.
Mamma di 2 bambini, casalinga. Il marito scompare lasciandola con debiti e minacce da parte di alcuni creditori. Inizia la ricerca di lavoro. Abita in un appartamento che gli suoceri hanno dato al figlio. Con la scomparsa del figlio, essi sfrattano nuora e nipoti.
Ogni relazione viene interrotta. I suoceri allontanano anche i genitori della mamma dalla figlia.
Il figlio maggiore di 3° elementare a catechismo racconta che il papà non c’è più e la mamma piange sempre. La catechista, il pomeriggio successivo, va a trovare la famigliola. Suona ripetutamente, ma non ottiene risposta. Sente le voci dei bambini, insiste... dopo qualche tempo la madre apre.
Abbraccia la catechista: "grazie di essere qui, ero proprio disperata".
La catechista accompagna la signora ai servizi sociali. In accordo con l’assistente sociale, attraverso il progetto "Dare una famiglia ad un’altra famiglia", le stanno vicino, l’aiutano, la sostengono.
L’applicazione del progetto su citato restituisce a questa mamma e ai suoi due figli la vita, ridà la speranza e la forza per continuare a vivere con le proprie forze in modo dignitoso.
Il Parroco con l’assistente sociale del territorio convoca suoceri e genitori della mamma. Si riesce a chiarire e ricucire la relazione con i genitori, mentre gli suoceri rimangono fermi nella loro posizione rigida "contro una moglie che non ha saputo controllare e tenersi il marito".
Il parroco e le catechiste segnalano alla Caritas diocesana la situazione ed ottengono un appartamento, permettendo così alla famigliola di avere un’abitazione senza subire ancora le angherie degli suoceri. Segnalano all’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro, ottengono una borsa lavoro che al termine diviene un contratto a tempo indeterminato. Nella parrocchia è attivo il " Gruppo Volontari per l’Affidamento e l’adozione". Gruppo che ha promosso con l’Ufficio Famiglia diocesano il progetto "Solidarietà tra famiglie". Dopo 10 anni di confronto, seminari e convegni hanno ottenuto dal Comune di Torino la delibera sperimentale "Dare una famiglia ad un’altra famiglia"I componenti questo gruppo hanno accompagnato parroco, catechiste e famiglie solidali della parrocchia sia nella promozione del progetto che nei rapporti con i servizi sociali del Comune.
Giuseppina Ganio Mego